“L’intelligenza artificiale può davvero rendere il lavoro più equo, accessibile e sostenibile?”
È la domanda al centro del Festival del Lavoro 2025 di Genova. Un interrogativo che impone una riflessione profonda sul ruolo dell’AI in un contesto che cambia. E che, per Seac, ha già trovato una direzione concreta.
“Etica e sostenibilità del lavoro. Competenze, dignità, inclusione nell’era dell’IA”: il titolo dell’edizione di quest’anno mette a fuoco il punto in cui sviluppo tecnologico ed etica si incontrano. Una sfida di equilibrio tra potenza degli strumenti e responsabilità del loro utilizzo.
Per affrontarla, Seac parte da un presupposto chiaro: servono competenze, dati di qualità e una direzione netta.
«Il progetto – spiega Nicola Toniolatti, Responsabile AI e Digital Knowledge di Seac – è molto più di un aggiornamento tecnologico: è una trasformazione del modo in cui si accede, si interroga e si utilizza la conoscenza professionale».
Il primo rilascio della nuova piattaforma ne è la prova concreta. Grazie all’intelligenza artificiale, oggi è possibile porre domande in linguaggio naturale direttamente all’interno dei volumi digitali della libreria, ottenendo risposte basate sui contenuti ufficiali della knowledge base.
Un cambio di paradigma che punta a ridurre la complessità, aumentare l’accessibilità e liberare tempo per attività a maggior valore.
Ma dietro l’apparente semplicità dell’interfaccia c’è un lavoro complesso, iniziato molto prima:
«Siamo partiti da una base dati solida, costruita negli anni dal Centro Studi – racconta ancora Toniolatti –. I volumi della libreria digitale rappresentano un patrimonio normativo e operativo essenziale, ed è su quello che si è innestato l’addestramento del modello linguistico».
Un addestramento guidato da rigore metodologico: selezione dei dati, validazione delle risposte, analisi dei bias potenziali.
«Tutti elementi essenziali per garantire qualità, trasparenza e sicurezza in ogni fase», sottolinea.
Tra le caratteristiche distintive, la tracciabilità: ogni risposta fornita dal sistema è documentata e accompagnata da riferimenti precisi ai contenuti certificati del Centro Studi.
«L’interazione è naturale, ma l’affidabilità delle risposte poggia sulla knowledge di Seac», aggiunge Toniolatti.
E non finisce qui. Nei prossimi mesi, la piattaforma si arricchirà di nuove funzionalità: interrogazione estesa ad altre banche dati, caricamento di documenti propri, e un’evoluzione costante nel rispetto della privacy e della data governance.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con Brainyware, società italiana specializzata in AI verticali, è solo l’inizio di un percorso.
«Vogliamo valorizzare la conoscenza, renderla accessibile e costruire strumenti sempre più intelligenti, ma saldamente nelle mani delle persone», conclude Toniolatti.
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